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Vincenzo Dimastromatteo

Un clamoroso errore giudiziario

Circolo Ufficiali M.M., Taranto - 14 ottobre 2022

 

Il nostro socio Salvatore Maggio in un caminetto estremamente interessante, svoltosi il 14 ottobre presso il Circolo Ufficiali M.M. di Taranto, ci ha raccontato la storia di uno dei più gravi e clamorosi errori giudiziari della storia italiana: quello vissuto da Angelo Massaro, 21 anni in carcere da innocente per un omicidio mai commesso.



Angelo Massaro era stato accusato dell'omicidio e dell’occultamento di cadavere di Lorenzo Fersurella, sequestrato e mai più ritrovato in provincia di Taranto il 22 ottobre del 1995. Veniva pertanto tratto in arresto in base ad una intercettazione telefonica e ad una dichiarazione di un collaboratore di giustizia che riferiva di aver saputo da terzi del coinvolgimento dell'uomo nella scomparsa del Fersurella.

Parlando al telefono con la moglie, Massaro aveva infatti pronunciato la frase “Sto portando stu muers” che in dialetto indica un peso ingombrante attaccato alla sua autovettura, e che lui stava trainando; mentre chi stava intercettando intese “muert” come il cadavere dell’uomo sequestrato una settimana prima.

Dopo i 3 gradi di processo Massaro nel 1997 veniva condannato in via definitiva a 24 anni di carcere.

Salvatore che aveva accolto la richiesta di Massaro di interessarsi al suo caso, nel 2015 ottenne la revisione del processo, riuscendo a dimostrare con nuove prove che il suo assistito si trovava in una località diversa da quella del sequestro e contestando la traduzione della frase intercettata. Nel 2017 giunse finalmente per l’imputato la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto.

Questa vicenda giudiziaria è diventata un docufilm, presentato il 18 settembre scorso al festival Visioni dal Mondo di Milano dal titolo “Peso morto”. Il film ricostruisce tutta la storia attraverso la testimonianza diretta di Angelo Massaro, nonché attraverso le testimonianze della sua famiglia e di altri individui direttamente legati alla questione. Il documentario si concentra prevalentemente sul protagonista che rivive i momenti salienti del caso, visitando i luoghi in cui si sono svolti gli episodi più importanti relativi al periodo di tempo intercorso fra il suo arresto e la sua scarcerazione.

Va detto che i casi di coloro che subiscono un vero e proprio errore giudiziario, come nel caso di Massaro, ovvero che dopo essere stati condannati con sentenza definitiva, vengono assolti in seguito a un processo di revisione, nonché quelli che sono stati vittima di ingiusta detenzione, salvo poi venire assolti, dal 1992 ad oggi sono stati nel complesso più di 30.000, con una media costante di 1.000 all’anno.

Si tratta di veri e propri tunnel della disperazione che le vittime, insieme alle proprie famiglie, si trovano costretti a percorrere, mentre intorno le certezze di una vita costruite sino a quel momento, si sgretolano, con inimmaginabili ripercussioni psicologiche che spesso si protraggono ben oltre il riconoscimento della loro innocenza.

In conclusione un plauso per l’umanità e la professionalità dimostrata dal nostro socio Salvatore nel dedicarsi, e risolvere, questo complicato caso giudiziario.

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