Cari amici,
la sera di sabato 13 gennaio 2018 ero, con mia moglie Enrica, a San Diego presso il Manchester GrandHyatt Hotel, sede di svolgimento dell’Assemblea del Rotary International. Nel raggiungere uno degli ascensori, incontrai il Presidente Internazionale Eletto Barry Rassin. In quella occasione avvenne, tra noi, un breve e cortese saluto e una forte stretta di mano. “Questo nostro Presidente miè apparso veramente motivato, ispirato”, dissi ad Enrica, in ascensore, salendo in camera. Quale emozione, il giorno dopo, domenica 14 gennaio 2018, nel sentire Barry Rassin proclamare a tutti noi in sala (e a tutti i rotariani del mondo): “SIATE DI ISPIRAZIONE”! L’entusiasmo, in quel momento, era tangibile nella grande sala ed io, guardando quei volti sinceri e sorridenti di rotariani provenienti da tante regioni del mondo, mi chiesi: da dove viene questa forza, questa gioia di stare insieme e questa voglia di “fare” ed “esserci”? La risposta a questa domanda potrebbe essere quella che già in circostanze simili ho creduto (e credo) di poter indicare: la forza degli ideali. Proviamo, infatti, a rileggere quanto, sulla forza degli ideali, ha scritto il grande filantropo Albert Schweitzer: “La forza degli ideali è incalcolabile. Non vediamo alcuna forza in una goccia d’acqua, ma lasciamola cadere in una fessura della roccia e trasformarsi in ghiaccio, essa fenderà la pietra, divenuta vapore l’acqua muove i pistoni delle più potenti macchine. Le è accaduto qualcosa che rende attiva ed efficace la forza latente in essa. La medesima cosa avviene per gli ideali. Gli ideali sono pensieri, fin tanto che esistono puramente allo stato di pensieri la loro forza interna rimane inefficace per quanto vivo possa essere l’entusiasmo e profonda la convinzione che li accompagna. Soltanto quando vanno a far parte di qualche particolare personalità umana la loro forza diviene efficace”. Quella “particolare personalità umana” è, per noi rotariani, Paul Harris, seguito poi, come un “grande fiume” (come amava dire il nostro fondatore), da tanti altri e (aggiungo io, con la dovuta modestia, ma con grande convinzione) da tutti noi che crediamo e facciamo nostro l’alto ideale del Rotary. Gli ideali vanno, comunque, sempre “coltivati” ricordando spesso a noi stessi che, nel Rotary, una nostra idea (che per sua natura rotariana è volta all’altruismo), sorretta dai nostri ideali, diventa azione. Perciò fattivo e mosso dai nostri valori sarà il nostro impegno orientato a svolgere azioni concrete, sostenibili e durature in linea con il motto della nuova campagna d’immagine del Rotary: “PRONTI AD AGIRE”. Barry Rassin, infatti, in quella memorabile giornata domenicale californiana appena descritta, disse, portando così a conoscenza anche la nuova visione del Rotary: “Insieme possiamo agire: perché non siamo dei sognatori nel Rotary, ma persone del fare. Noi ci impegniamo per creare cambiamenti duraturi; cambiamenti nel bene, cambiamenti che durano oltre il nostro coinvolgimento. Cambiamenti in tutto il mondo e nelle nostre comunità, raggiungendo coloro che non incontreremo mai di persona e coloro che sono più vicini ai nostri cuori”. E poi, dopo una pausa, aggiunse: “E cambiamenti in noi stessi, forse quelli più importanti di tutti”.
Fu in quel momento che nella mia mente si ripresentarono i tre verbi che avevo, a suo tempo e in altre occasioni, già individuato per un mio tentativo di declinare una possibile identità rotariana: FARE, ESSERE, VIVERE (FARE nel Rotary operando per il bene comune; ESSERE rotariano nei comportamenti, nelle idee e nelle azioni; VIVERE il Rotary per tutto quello che riesce a darci con relazioni amicali e scambi di idee).
Consapevoli della nostra identità di rotariani, soffermiamoci, ora, sul motto del Presidente Rassin (“Siate di ispirazione”) e realizziamo che noi possiamo essere di ispirazione per gli altri soltanto se, a nostra volta, siamo interiormente ispirati credendo nei nostri valori. Con questa convinzione, noi possiamo essere di ispirazione, ad esempio, nell’organizzare le “GIORNATE ROTARY”, come ci chiede Barry Rassin, con eventi mirati per le comunità locali, evidenziando le attività trasformative attuate dal Rotary. Si, amici, facciamo conoscere agli altri il Rotary, la bellezza del Rotary! Ricordiamoci che la migliore “strategia di immagine” che il Rotary può mettere in campo è, fondamentalmente, legata a quello che il rotariano è (e sa essere).
Ognuno di noi, secondo il suo “sentire” e il suo modo di essere, può trarre ispirazione dal Rotary.
Traiamo ispirazione dall’opera che stiamo facendo per la eradicazione, nel mondo, della Polio. Nel 1988 il poliovirus paralizzava 350mila persone, quasi tutti bambini. Quattro anni fa, a seguito, negli anni, dei nostri interventi, la Polio è riuscita a paralizzare soltanto 359 bambini; due anni fa, 37; l’anno scorso (2017), 21. Il risultato finale è a portata di mano e sarà un grande merito filantropico del Rotary. Facciamo conoscere, alle persone che ci stanno intorno, questo nostro merito. Con orgoglio e con umiltà. L’ossimoro è possibile perché da un lato i risultati sono sempre più importanti, dall’altro occorre “tenere i piedi per terra” (il termine umiltà viene da humus, terra) perché la natura del poliovirus è insidiosa. Nel suo discorso in Assemblea, a San Diego, Barry Rassin ha, infatti, detto: “A prescindere da quando registreremo l’ultimo caso, ciò non significa che il nostro lavoro sia finito. È fondamentale far comprendere questo ad ogni rotariano. La Polio non sarà eradicata fino a quando la Commissione addetta alla certificazione ufficiale non avrà dichiarato che la malattia è stata eradicata, ossia quando non sarà più rilevato il poliovirus in un fiume, in una fogna, in un bambino paralizzato, per almeno tre anni. Fino ad allora, dobbiamo impegnarci come facciamo adesso. Dobbiamo continuare a vaccinare i bambini, 450 milioni ogni anno”.
Traiamo ispirazione dal degrado ambientale che sta anche comportando, come ha fatto notare Rassin, un impatto in ognuna delle nostre 6 Aree di intervento.
Traiamo ispirazione, anche questa suggerita da Rassin, per favorire un protagonismo responsabile nei rotaractiani, quali possibili, futuri rotariani.
Traiamo l’ispirazione utile, poi, per essere in grado di affrontare le tre priorità strategiche stabilite dal Consiglio Centrale del Rotary International:
sostenere e rafforzare i Club;
focus e incremento dell’azione umanitaria;
migliorare l’immagine pubblica e la consapevolezza.
Gli obiettivi posti da Rassin per la prima priorità (sostenere e rafforzare i Club) sono:
conservare gli attuali soci;
aumentare il n° dei soci dei Club;
avviare nuovi Club;
aumentare il n° di socie e di soci sotto i 40 anni e di rotaractiani che si affiliano al Rotary.
Per la seconda priorità (focus e incremento dell’azione umanitaria), gli obiettivi posti sono:
incrementare le donazioni all’iniziativa End Polio Now;
incrementare il n° di sovvenzioni distrettuali e globali per progetti locali e internazionali;
incoraggiare i Club Interact e Rotaract a partecipare a progetti di servizio, insieme ai loro RC e alla comunità;
incrementare i contributi al Fondo Annuale e al Fondo di Dotazione.
Per la terza priorità (migliorare l’immagine pubblica e la consapevolezza), gli obiettivi posti sono:
pubblicizzare il ruolo del Rotary e dei rotariani nella eradicazione della Polio;
sensibilizzare il pubblico al Rotary e promuovere la campagna “PRONTI AD AGIRE”,
migliorare la consapevolezza dei progetti dei RC utilizzando le possibilità messe in rete dal Rotary.
L’ispirazione che finora abbiamo evocatoconsiste nel far emergere e far trasparire le proprie intenzioni (MENTE) e i propri sentimenti (CUORE). Nel Rotary le nostre intenzioni e i nostri sentimenti sono rivolti a promuovere, secondo quella visione sopra accennata, cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità che possono essere vicine o lontane, ma, sempre a noi presenti perché è la “fragilità” vissuta, ancora, in tanti luoghi vicini o lontani che a noi interessa.
Noi ci sforziamo di rispondere a queste “fragilità” con azioni tese a creare “solidità” per la costruzione di un “bene comune”, un bene, cioè, di SOLIDARIETÀ.
Per fare tutto questo noi possiamo (e dobbiamo) estrarre, dallo “scrigno rotariano” quei nostri importanti e fondativi cinque VALORI(amicizia, integrità, diversità, servizio, leadership) per trovare quella spinta ispiratrice utile per lo svolgimento delle nostre opere di solidarietà tese a promuovere cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità e in ognuno di noi.
Per quest’ultimo aspetto, è bello, cari amici, rammentare sempre a noi stessi che l’opportunità di ottenere un “cambiamento in ognuno di noi” è il vero, grande dono che ci offre il Rotary.
Con queste considerazioni, puntando sulla forza dei nostri valori e sulla scia dell’esortazione di Barry Rassin, sento, perciò, di poter proporre, per il nostro Distretto, la visione che caratterizzerà il mio anno di servizio rotariano quale Governatore:
Al Congresso di Lecce (giugno 2016), dove mi avete acclamato Governatore per l’a.r. 2018-2019, ho avvertito tutto il vostro affetto nei miei confronti. Cercherò, con tutto me stesso, di ricambiare questo affetto attraverso il mio impegno rivolto a voi tutti perché, come ha scritto Paul Harris, “l’unico modo per dimostrare affetto per i soci è il servizio a loro dedicato”.
Viva il Rotary!
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