12 marzo 2021
IL NOSTRO CLUB ORGANIZZA L’INTERCLUB “TARANTO E IL MARE”
Il “Rotary connette il mondo” era il tema del Presidente del Rotary Internazionale dello scorso anno rotariano, Mark Maloney, e mai come in questo periodo, in cui la pandemia non accenna a darci tregua, il mezzo informatico continua ad essere il principale strumento per rimanere “connessi”.
Proprio per tale ragione il Rotary Club Taranto Magna Grecia è voluto rimanere connesso con i propri soci e con quelli di altri club della provincia organizzando un’iniziativa comune. Infatti, il 12 marzo u.s. più di cento persone hanno partecipato su Zoom ad un caminetto online dal titolo: “Taranto ed il mare”.
Dopo il saluto di Fabio Ninfole, Presidente del Club Taranto Magna Grecia, e dei Presidenti dei Club partecipanti in Interclub di Ginosa-Laterza, Grottaglie, Manduria, Massafra e Taranto, nonché del Rotaract Club Taranto, hanno preso la parola gli illustri relatori, ovvero il prof. Roberto Carlucci, professore associato di Ecologia del Dipartimento di biologia dell’Università degli Studi di Bari, la dott.ssa Tiziana Grassi, giornalista e scrittrice, e il dott. Giuseppe Sansonna, autore e regista.
Nel primo intervento il prof. Carlucci ci ha parlato dello stretto legame tra la città ed i cetacei, ed in particolare con i delfini. Nel Golfo di Taranto i delfini, in particolare le stenelle striate, hanno trovato il loro habitat ideale, scegliendolo come loro casa da oltre 4 mila anni.
Tuttavia, l'inquinamento antropico e la sovrapesca delle loro abituali prede costituiscono i principali pericoli per questi mammiferi marini che, a detta del biologo, costituiscono per la zona una specie “chiave di volta” (o “specie keystone”) ovvero di specie con un forte impatto sull’ecosistema marino: la loro mancanza porterebbe ad un forte sbilancio ecologico, provocando gravi ripercussioni sull’intero habitat.
Dopo l’interessante intervento scientifico del prof. Carlucci è intervenuta la scrittrice e giornalista Tiziana Grassi con delle anticipazioni sul suo nuovo libro “Taranto e il mare” che uscirà a giugno pubblicata da Antonio Mandese Editore.
Si tratta del terzo libro di una trilogia dedicata alla città di Taranto. Il primo saggio intervista dal titolo “Dicono di Taranto” e poi “Taranto, oltre la notte”, sul dilemma lavoro-salute che da decenni tormenta la città. Taranto è una città dove finalmente si sta lentamente diffondendo la consapevolezza che il suo mare non è solo un orizzonte geografico, un semplice elemento decorativo, ma una concreta prospettiva culturale ed economica. Nel suo racconto l’autrice è stata aiutata da pescatori, ricercatori, fotografi e filmmaker appassionati di Taranto, enti ed associazioni, tra cui la Jonian Dolphin Conservation che, insieme ad altre, hanno iniziato a cambiare la narrazione della città partendo proprio dai delfini.
Con l’intervento di Giuseppe Sansonna si chiude la serie di interventi dei relatori. Nel suo documentario “Il porto di Taranto”, trasmesso sulle reti Rai, il regista ha voluto raccontare la città e i suoi abitanti partendo dalle evoluzioni nel Golfo di Taranto di un delfino - vero leitmotiv della serata – su cui Sansonna immagina, aggrappato alla sua schiena, l’eroe mitologico che da sempre è il simbolo della città: Taras.
La rinascita di Taranto inizia a prendere forma nei nuovi progetti messi in campo per trasformare il volto e il destino della città. Destino che vede il mare in primo piano, mare che ricorda le origini antiche della città ed indica un futuro che sembrava segnato soltanto dall’attività siderurgica, avviata negli anni ’60 del secolo scorso, e che, di fatto, ha determinato una frattura tra i tarantini e il mare. Il mare, elemento che fino ad allora era stato risorsa, improvvisamente diventava soltanto un mezzo per raffreddare gli altoforni.
É stato un incontro molto interessante che ci ha permesso di riprendere consapevolezza di una città che era la capitale della Magna Grecia e che grazie alla sua posizione geografica poteva esercitare un controllo sul mare davvero invidiabile, condizione che aveva favorito lo sviluppo del commercio, dell’economia e, in conseguenza, dell’arte e della cultura.
Mare che pertanto può e deve rappresentare il futuro della città.
Pino Barbera
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