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  • Immagine del redattoreRC Taranto Magna Grecia

Cooptati due nuovi soci: Enzo Ruggieri e Francesco Nastasia

D’Ambrosio:La plastica che soffoca gli oceani

Una bella conviviale si è tenuta la sera del 14 giugno scorso nelle sale del Nautilus. Da un lato c’è stata l’interessante relazione sul problema dell’inquinamento degli oceani a causa della plastica: relazione svolta dal socio Gustavo D’Ambrosio che all’attività professionale di oculista affianca la passione per il mare e ha preferito interessare i soci con quest’ultimo argomento. E l’altra parte della serata, particolarmente felice per il Club, è stata quella relativa all’ingresso di due nuovi soci, praticamente i due ingressi di quest’anno rotariano.

I nuovi cooptati sono il dott. Enzo Ruggiero, chirurgo ortopedico dall’importante curriculum, professionista molto conosciuto in città; e del T.V. Francesco Nastasia, appena 31enne, proveniente direttamente dalle fila del Rotaract e che rappresenta i nuovi indirizzi del Rotary Internazionale molto proteso verso giovani e donne. Enzo Ruggiero (che era accompagnato dalla moglie AnnaMaria) è stato presentato dall’assistente del governatore Antonio Rubino. Al momento fatidico in cui il distintivo della ruota dentata viene apposto al bavero della giacca, il presidente Giua ha volentieri ceduto il posto al socio Mimmo Varvaglione in virtù di una vecchia amicizia col cooptando.

Nel secondo caso, Francesco Nastasia è stato presentato dal socio Nico Monfredi, anch’egli proveniente dalle fila rotaractiane prima di entrare nel nostro Club poco più che trentenne. In questo caso, il presidente ha svolto regolarmente il proprio “lavoro” di appuntare il distintivo. Dopo una selva di applausi, foto e complimenti, l’attenzione è passata al socio Gustavo D’Ambrosio – introdotto dal presidente Giua - per la sua relazione dal titolo chiarissimo “La plastica e gli oceani”.

Gustavo è partito dalle scoperte di plastiche derivanti dal petrolio tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, per arrivare all’ “esplosione” del consumo di questo materiale tra gli anni ’50 e ’60. Oggi, ha ricordato il relatore, c’è una produzione enorme stimata intorno alle 300mila tonnellate (raffrontare il dato alla leggerezza di bottiglie e quant’altro): plastica che per lo più finisce in mare, si frammenta in microplastiche e finisce nella catena alimentare. Per non parlare delle tartarughe che scambiano le buste per meduse e le ingoiano strozzandosi. Al termine dell’esposizione, D’Ambrosio ha fatto una carrellata su diversi progetti: dal grande catamarano capace di catturare 600 mc. di rifiuti in una sola uscita; a una specie di cestino automatico da usarsi nei porticcioli.

Nella foto piccola, Gustavo D’Ambrosio col presidente Giua; nella foto grande, da sinistra, Varvaglione, Rubino, Ruggiero, Giua, Nastasia e Monfredi



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