Masseria Amastuola, Crispiano - venerdì 10 maggio 2019
Venerdì 10 maggio si è tenuta presso la Masseria Amastuola di Crispiano una riunione conviviale Interclub nel corso della quale il dott. Giovanni Colangelo, Procuratore Emerito della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, ha relazionato sul tema "La natura delle associazioni di stampo mafioso e le relative conseguenze sull'economia e sulla società".
A fare gli onori di casa il Presidente del R.C. Massafra, Vito Semeraro, club organizzatore dell’evento unitamente al Presidente del nostro Club e dei R.C. Taranto, Grottaglie, Ginosa-Laterza, Putignano e Matera.
Il dott. Colangelo ha iniziato facendo un excursus storico sul fenomeno mafioso.
La storia della mafia è piuttosto particolare, soltanto dalla metà degli anni Settanta del Novecento si è iniziato a parlare in maniera assidua delle organizzazioni mafiose, nonostante queste esistessero già dalla metà dell’Ottocento.
Tra le cause della sua nascita sono sicuramente da annoverare il dominio dal latifondo che vessava una massa di contadini miserabili. Fra nobiltà terriera e contadini era presente un ceto di spregiudicati e violenti massari, campieri ("guardie armate" del latifondo) e gabelloti (gestori dei fondi a gabella, cioè in fitto) che terrorizzavano i contadini e i proprietari con i loro sgherri, venivano a patti con i briganti, amministravano una rozza giustizia che non ammetteva alcuna forma di opposizione.
Prima ancora che un’organizzazione criminale la mafia pertanto era, ed è, un "sistema di potere" fondato sulla connivenza di una parte della popolazione e della politica locale intimidite dall’atteggiamento mafioso.
La forza d’intimidazione esercitata dalle organizzazioni mafiose porta al silenzio, all’omertà. L’omertà esiste ma è estremamente soggettiva, in particolare vi è chi è omertoso per paura e chi è omertoso per collaborazione.
La mafia non si presenta quindi come un anti-stato, ma come uno "stato" parallelo allo stato di diritto, che concede servizi, esige e gestisce le “tasse” (pizzo, usura, ecc.) e amministra il suo territorio.
Nelle sue conclusioni, il dott. Colangelo ha evidenziato che la guerra alla mafia si combatte e si può vincere non solo mediante la repressione, sicuramente importante, ma soprattutto attraverso un accurato intervento sociale e morale, ripristinando condizioni di legalità e vivibilità sul territorio.
Pino Barbera
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